MUSEO DEL VILLANO

Museo del Villano

IL MUSEO DEL VILLANO

Attorno alle ville di questo tipo nascono veri e propri borghi di paese che presto prenderanno il nome di “villaggi” i cui abitanti verranno individuati come villani. Il Sig. Luigino Fattoretto, di origini mezzadre e “villane”, come va orgogliosamente ricordando, nell’intento di trasmettere ai propri discendenti lo spirito che ha animato le generazioni precedenti, ha così allestito questa raccolta di attrezzi, strumenti e documenti denominandola “Museo del Villano”. La raccolta è composta da una collezione di circa 20.000 oggetti in attesa di catalogazione ed è esposta in otto sale di Villa Badoer Fattoretto per complessivi 1.000 mq.
In una prima sala, denominata "degli editti" trovano posto una interessantissima raccolta di lettere dogali, avvisi, notificazioni ed atti riguardanti la Riviera del Brenta e l'entroterra veneziano, tra gli altri molti del periodo napoleonico, di cui uno emesso durante l'unico giorno di permanenza di Napoleone in Palazzo Reale di Strà; orologi da torre e da campanile, strumenti musicali a fiato e a corda, tra cui spicca una rara ottocentesca Ghironda o viola da orbi. Ci sono carrozze e calessi (anche quello che salvò la vita al suo proprietario, nel 1917, quando riuscì ad essere più veloce delle granate austriache, a Caporetto). Tra le carrozze va segnalato un restauratissimo Phaiton, mezzo sovente adoperato dalle "signorine da marito", in quanto da esse condotto. La casa del custode, poi, è piena degli attrezzi in uso agli artigiani e ai contadini come una delle prime trebbiatrici a motore che sgranava le pannocchie di mais funzionando a petrolio, o una serie completa di pompe da travaso del vino(addirittura 16). E ancora aratri "a mano", seminatrici, torni, morse, seghe, trapani, incudini e martelli, attrezzi del ramaio, del vetraio, del cordaio, del muratore, del barbiere, che va ricordato, era anche dentista...Nella barchessa sono conservati madie, gramole, torchi per la pasta,matterelli e anche l'immenso "piatto" circolare, in legno, su cui, tre volte al giorno le donne di casa Fattoretto scodellavano la polenta: in famiglia c'erano 45 bocche da sfamare... Nella stessa stanza è presente una delle prime lavatrici (tutta in legno e funzionante a mano), macinini da caffè, ferri da stiro (alcuni risalenti al 1500), scaldini da carrozza e per le mani, spesso utilizzati durante le lunghe funzioni religiose, una collezione di cavatappi ed un’altra di pentole in rame.
Nel fienile si trova tutto il necessario per l’allevamento dei bacchi da seta,la lavorazione della canapa, la filatura e la tessitura, conuna completa raccolta di arcolai e ancora tutto l’occorrente all’orologiaio, al tipografo e al cappellaio. Ma anche giocattoli per bambini di un secolo fa, una singolare carrozzella in legno per gemelli e una cyclette ante litteram: anche un secolo fa chi poteva permetterselo faceva ginnastica in camera. Aggiungiamoci anche qualche “carta” curiosa,
come il listino prezzi di un paio di case chiuse degli anni ’30. E la stanza dell’arrotino, con mole
a manovella e a pedale; o tutto l’armamentario con cui si muoveva il ciabattino, andando di
casa in casa per riparare o confezionare le scarpe. Quanto basta per una lunga, appassionante visita.

Museo Villano 1
Museo Villano 2
Museo VIllano 2