STORIA DI VILLA BADOER
1518 - Giacomo Badoer denuncia nella condizione 381R 352c 138R 418 (le condizioni corrispondono alle odierne denunce dei redditi ): “ in isola di Sambruson sopra la Brenta vecchia drio la fornasa: casa brusada con cortivo e brolo di campi uno e mezzo sopra i quali mai pagà daie “.
Le date più significative della storia di Villa Badoer:
1537 - Jacomo Badoer fu Francesco denuncia “ casa con cortivo e brolo campi due e mezzo ”.
1566 - Filippo Badoer fu Alvise: “ casa con campi quaranta con brolo, cortivo e teza di muro ”.
1581 - Filippo Badoer: “ campi quarantacinque con brolo, cortivo, una teza di muro e la casa dei lavoratori di paglia”.
Si succedono altre denunce della proprietà e noi mettiamo in risalto:
1711 - Bernardo Badoer fu Giacomo denuncia:” beni della vecchia casa: casa domenicale con barchesse, cortil, orto e giardin, chiesuola per mio uso. Contigua: casa per abitazion del fattor e casetta per giardiniere “.
1753 - (17 maggio) testamento di Pietro Badoer I che lascia eredi i figli.
1846 - (25 Febbraio) gli eredi Badoer vendono a Giacinto Foratti.
1852 - (6 Novembre) proprietario è Giovanni Maurogordato.
1879 - (18 Giugno) compera l’ing. Carlo Bragato di Asolo.
1884 - (30 Dicembre) acquista il conte Vincenzo Ferrari Bravo.
1900 - (10 Maggio) compera Teodolinda Breda di Ponte di Brenta.
1903 - (24 Gennaio) compera il barone Carlo de Chantal.
1945 - (1 Luglio) la villa viene acquistata da Ulderico Fattoretto ed oggi ne è proprietario il figlio Luigino.
Il barone de Chantal per bocca del suo custode Antonio Ruvoletto deceduto pochi anni fa era sicuro che la villa fosse ... un convento. Basandosi sulla convinzione e sul fatto che il territorio fosse stato teatro di continue guerre, si era fatto l’idea che i frati potessero aver nascosto “ un tesoro “ nel parco. Per cui impose al povero Antonio e al padre Giuseppe di scavare profondamente in un certo luogo del giardino. Ciò che resta di questa ricerca è un bellissimo laghetto con isolotto all’ interno del parco.
Sulla storia del convento, dice il maestro Alessandro Baldan, storico della Riviera del Brenta:
“ Pietro Badoer ricevette la villa dal convento di San Sebastiano. Qui bisogna ricorrere al testamento di Filippo Badoer del 1363 che si trova nell’ archivio di stato di Padova, un testamento assai lungo, spesso indecifrabile dal quale si capisce che la tutela degli orfani minorenni veniva affidata al monastero di S. Sebastiano di Venezia. Ecco quindi l’ origine del ..... “si dice “.
Durante l’ ultima guerra mondiale la villa fu requisita e trasformata in ospedale militare tedesco e poi dal commando inglese in magazzino-deposito subendo un immaginabile deterioramento.
Fattoretto Ulderico acquistò la villa nel 1945 perché nelle sue adiacenze aveva intravisto una sede naturale per il suo lavoro di produttore e commerciante di vino. Fu altresì interessato dalla vicinanza della villa al fiume Brenta che è stato per molti anni la strada naturale per il trasporto del vino con barche verso la città di Venezia.
Nel 1964 è stata restaurata ed abbellita con l’ausilio dall’ arch. Piero Pra e con la consulenza degli arch. Asso e arch. Staubler della Soprintendenza ai monumenti di Venezia.
Attualmente è di proprietà di Luigino Fattoretto, figlio di Ulderico, che la abita assieme alla moglie e ai 5 figli.